domenica 29 gennaio 2012

L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro

Cantieri 5 1 2012

L’articolo 18

è un signore perbene,

tutela chi lavora

allevia le sue pene;

a chi guida il vapore

chiede diritti e poi,

non pensa mai una volta

di utilizzare il Voi;

affabile e garbato

nel porre le questioni,

ma quando lo si attacca

non vuole discussioni;

non toglie mai il cappello

davanti a chi comanda,

guardando dritto gli occhi…

lo sguardo non lo inganna.

venerdì 27 gennaio 2012

Lettera a Fabrizio


Caro Fabrizio
 non sai quanto mi dispiace averti visto poco  nel periodo in cui mi sono occupato di San Giuliano; e soprattutto mi torna alla mente quando, dopo un po’ di tempo che non ci vedevamo, mi chiamasti, in una giornata di caldo bestiale, per chiedere a me e solo a me, cosa ne pensassi della decisione che avevi già preso (e che mi fece arrabbiare tantissimo) di abbandonare la casa al villaggio 100 fiori, lasciandola ad Alice; per finire  in quella, a me mai piaciuta, sotto il cavalcavia dell’autostrada quasi a Putignano. Lo so, non ti piacque la mia reazione, ti aspettavi, eri abituato male, che ti dicessi che avevi scelto giusto. E invece cominciai a urlarti contro che eri il solito di sempre e che era giunto il momento di mettere te stesso e le tue difficoltà avanti a tutto. Non ci sentisti e facesti, come hai sempre fatto, come ti pare. Forse avevi ragione anche quella volta. Non ci lasciammo sereni quel giorno però, ci volevamo troppo bene e litigare così ci turbò. Stetti tanto tempo prima di venire a trovarti, finché un giorno, di forza, Giovanna me lo impose;  glielo avevi chiesto tu, ma questo l’ho saputo solo in seguito. La casa non mi piacque, ma quel giorno feci buona faccia a cattiva sorte e non  dissi niente che potesse turbarti. Quando traslocasti in quella vicino al tribunale, ti vidi rinascere e fui felice. Nel periodo in cui non ci siamo visti molto, Beppe, il grande Beppe Capuano, ti è stato vicinissimo, insieme ad altre tante care persone. Lui, Beppe ha fatto con te "un grande lavoro" ed è l’uomo più affidabile del mondo e mi è difficile non volergli un gran bene pensando a quanto ne ha voluto a te. 
Io con gli anni ho recuperato tempo, testa e diciamo la verità, anche fantasia e non sai quanto mi manchi e quanto ci staresti bene dentro queste battaglia per la ricostruzione di una bella cultura di Sinistra, devastata dal berlusconismo.
Stamattina, dopo una passeggiata con Giovanna, tornato a casa mi sono messo a sistemare, si fa per dire, i libri nella libreria. Ma è solo un esercizio che mi rilassa, leggo titoli e metto da parte quelli che ho voglia di rileggere. Da uno scaffale basso è uscito fuori l’albo Pippo sballato di Frigidaire, del grande Andrea Pazienza che leggevamo tanto tempo fa e che mi hai  voluto regalare poco prima di “partire”. Dentro, fra le pagine, ho ritrovato una tua lettera che spiegava perché lo davi a me, insieme a Pasolini di "Scritti corsari" e altri libri. Irregolari, comunisti eretici, scrittori che mi hai donato nel tempo, quasi tu mi volessi ammaliare e strappare dalla  sorte di “uomo delle istituzioni” che a te non era andata mai giù.
Ti ricordi, insieme a Cipillone, votasti anche contro la mia candidatura al comune di San Giuliano tanti anni fa nel 1990. Eravamo all’assemblea dell’Arciragazzi. Per il mio bene, vi giustificaste tutti e due e forse avevate ragione. Ma ora questo libretto di Pazienza è uscito fuori e con lui una maledetta lettera struggente e insieme ancora mille e belle immagini di un tempo. E' così.
Ricordi quando tanti anni fa, in una pausa del campo solare, a casa tua mi dicesti:-Noi che abbiamo studiato più di questi qui-  riferendoti agli occupanti del 100 fiori- abbiamo l’obbligo etico di aiutarli culturalmente. Dobbiamo essere  organici, trasferire il nostro sapere;  e citando Gramsci dicesti che era necessario attivare una  connessione sentimentale con loro. Questo è il mestiere che hai fatto tutta la vita. L’intellettuale, perché lo eri davvero amico mio, ma  in mezzo alla strada, fra la gente semplice.
Far crescere la coscienza degli ultimi, i più deboli, che amavi sopra ogni altra cosa, al punto di annullarti in loro, era la tua vera vocazione. Grande amico mio, grazie per tutto questo, nessuno quanto te mi manca; e grazie per tutte le “sturiellet” che mi hai fatto vivere e insegnato, come quella su Pippo, del geniale Andrea Pazienza; che oggi leggo e rileggo, ridendo come quando lo facevamo insieme anni fa.
Sorridi amico mio
Gabriele

San Giuliano Terme, 22 1 2012

giovedì 19 gennaio 2012

Rebeldia

Suonatori sorprendenti
professori con studenti
avvocati ed operai
sorridenti come mai
tutti in coro per la via
date spazio a Rebeldia
e il progetto eccola là
"dare un cuore alla città".

domenica 15 gennaio 2012

San Giuliano mon amour

Questa poesia ha quasi trent'anni.
E' di Clara Personne (Ovidio  in pieno furore poetico, mai abbandonato)
L'ho ritrovata in fondo alla mia valigia verde simil-cartone, che Romeo mio padre condusse con sè, piena di cose da mangiare, da militare; e che oggi contiene storie raccontate e descritte da me e da altri, come in questo caso. Erano gli  anni del sogno a portata di mano, della bellezza invincibile, della gioventù sfrenata lanciata a capofitto, negli amori veri e nelle rivoluzioni, mai fatte. Erano giorni di poetica, studio, discussioni serissime e grandi, goduriose, sane, perdite di tempo, che forse ci hanno un pochino salvato la vita.

Settembre a San Giuliano
fragoroso e lieve
formicolante di foglie
e di gente trenta sessanta.
E Jannacci col mal di capo (otto optalidon e mezzo)
e i bagnaioli e il jazz di Massimo Urbani (alto sax d'ingegno nella notte di luna cornuta)

San Giuliano mon amour.

E la mostra d'auto d'epoca, e la filatelia,
i rebus, il baratto, la moda,
l'atmosfera delle canzoni ("Maramao perchè sei morto?","Nessuno mi può giudicare")

San Giuliano mon amour

E le mostre, gli spettacoli
e le transenne "per seri motivi di sicurezza"
(anche)
e per riservare i posti alle "autorità"
(soprattutto)
che ricevevano i nostri ospiti,
con padri, mogli e fidanzati, bimbetti urlanti
tutti tesserati-invitati ("Maramao fanno i mici in coro"...
"La verità ti fa male, lo so!
Lo so che ho sbagliato una volta
e non sbaglio più!")

San Giuliano mon amour

E le polemiche, le discussioni, le dimissioni,
c'è chi dice no, un'autocritica magari sì,
è una questione di stile o di mentalità.
(" E d'ora in avanti prometto che
quel che ho fatto un dì
non lo farò mai più!")

San Giuliano mon amour

E quell'affresco che rappresentava un viale alberato, dentro le Terme
( che da piccolo credevo lontano e vero)
con un azzurro cielo e qualche nuvola bianca,
l'ho scoperto da grande:
in uno di quei pomeriggi quando soffia il vento
sulla strada
coi suoi vortici tra i capellidei vivi: dei fanciulli che giocano
con le fionde nel Parterre, con le trottole o con i pattini in piazza;
dei sogni dei ragazzi sui monti a scrivere di pace;
della gente nei bar, a passeggio sul lungo fosso
(quei ponti in marmo, molti anni fa).
Flussi di vita: di fatti e di cose che chiedono a noi di durare

San Giuliano mon amour

Son passati cinquanta anni o un minuto
la memoria raccoglie alla rinfusa,
come occhi tra le stelle, tremule immagini in tour

 San Giuliano mon amour.

venerdì 13 gennaio 2012

Mangiatori di polvere

Sulla Voce del Serchio è apparso un commento carico di livore firmato Chiara, relativo ad una presa di posizione di Sinistra Ecologia Libertà.
Non ne abbiamo capito la ragione, ma io credo che ad atteggiamenti del genere, si debba rispondere con atti di disarmo unilaterali dell'odio.
Per cui offriamo  Pace... in filastrocca

Chiara, siamo chiari
se non ti siam cari
un po' ci dispiace;
ma noi tutto a gratis
ti offriamo la pace.

La foto sotto è dedicata ai "mangiatori di polvere" del 2007.

venerdì 6 gennaio 2012

Monti..... meglio il mare.


 Vernacoliere Gennaio 2012
 Il Vernacoliere, dalla città del mare
con una copertina ci aiuta a ragionare,
("se Berlusconi aveva passione per la topa
e il vecchio Caimano ci sbrodolava sopra")
ci dice oggi convinto,
non fate i finti tonti,
guardate con destrezza
cosa vuol fare Monti.
Il bravo professore
gentile a tutte l'ore,
senza tanti discorsi
presenta un piano duro
e ai poveri di sempre
lo mette dentro il culo.
E poi con grande garbo
senza farci gridare
ci fa pure intonare
il canto  nazionale.
Anzi dice ridete,
prendetevi per mano
così fate felice
il buon Napolitano.

giovedì 5 gennaio 2012

Pontè

Pontè 4 gennaio 2012
C'è un bel posto su in montagna.....
ma che dici là in campagna....
be diciamo che è in collina...
.... o se no facciam mattina...
dove andiamo dagli amici
scansonati e anche felici.
Dove io vado con te..
..... è il paesino di Pontè.

a Giov.