Il 3 luglio è il mio compleanno , ma anche quello di Fabrizio Fabbri, che si è avviato da un po', a cui ho sentito la voglia di scrivere questa lettera.
Eccola ora, a distanza di tre mesi.
"Caro amico mio , nessuno come te, sa quanto mi piaceva cantare e suonare. Farlo insieme a te era divertentissimo e liberatorio; a squarciagola e sguaiati, dopo aver bevuto o durante qualche corso di formazione dell'Arciragazzi, dove abbiamo dato il meglio della nostra creatività; ma anche da soli; "io e te da soliiiiii" ( Oh Mina!!!) come ci accadde un pomeriggio del 1984, a casa tua, il giorno del nostro compleanno il 3 luglio. Suonammo e cantammo, chiusi nel tuo appartamento al villaggio 100 fiori, fino a sera. E quanto venne Giovanna per festeggiare con noi la fine della serata, eravamo veramente felici di aver cantato tutto quello che ci era passato per la testa. L'abbiamo fatto tante e tante altre volte. Ricordi "il suonatore Jones" di De Andrè :- ...e poi se la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita..." E come ti piaceva essere il suonatore Jones, con le spalle negli angoli a guardare il mondo, tu che amavi il "noi" e poco ti interessava l'io. Ieri sera ho festeggiato il compleanno con molti amici di sempre e quando mi hanno chiesto di cantare per gioco, non ho retto la battuta forte:- "non canto più da quando il mio chitarrista si è avviato." Un po' è così e un po' mi piace dirlo perchè alcuni che non sanno, si incuriosiscono e chiedono, e così parlo di te senza sembrare uno scemo... Suona ovunque sei fratello mio, anche per me, non smetterò mai di ascoltarti."
Gabriele
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