mercoledì 21 novembre 2012

Filastrocca


Molina di Quosa
"C'è un librino piccolino
che vuol farsi accarezzare
tienilo con te vicino
leggi, fatti coccolare;
del paese di Molina,
del suo popolo racconta
perchè solo i popolani
hanno già la frase pronta;
lo scrittore è un dilettante
ne fa una ne fa tante
può esser sindaco o giullare
l'importante è esagerare
ogni tanto... fa casino
passan gli anni ma è un bambino,
prendilo così com'è
può far ridere anche te.

giovedì 9 agosto 2012

Estate

Ovunque voi siate
godete l'estate
e senza strafare
sia ai monti che al mare
e se ce la fate
scansate i cretini
almeno una volta
tornate bambini....

venerdì 27 luglio 2012

Signori si nasce

Sulla strada per Ciapino
mi diceva un dì un topino
"ci sarebbe da asfaltare
un pezzetto niente male;
il curvone appare liscio
evitiamo questo rischio,
che poi è quello di sbandare
e finir per farsi male;
e poi dato che ci siamo
fino in fondo l'abbelliamo?"
Ma i signori residenti
che dall'alto guardan giù
han mostrato presto i denti
"Cosa fate allor quassù?
Le zanelle son sconnesse
e i tornanti... che scommesse!
non parliam delle barriere
danneggiate le lamiere,
e la sosta è ormai selvaggia
par il parcheggio di una spiaggia.
Poi ci sono i corridori
che fra tutti son i peggiori
E allora usiam la testa
ingaggiando una protesta:
ci asterremo dal mangiare
nientemeno che il caviale,
e se subiremo un danno
smonteremo dal cavallo
E se poi non vinceremo
lo champagne... più compreremo!"
La morale del sonetto,
un pensiero originale
è riassunta in questo detto
di memoria popolare
"Se vuoi far dispetto a Cristo
vesti un povero da ricco"
Questo qua è il ragionamento:
se sei Conte lo sei dentro,
se sei ricco ed arricchito
compri tutto, mai il sorriso!!!!!!

sabato 14 luglio 2012

Aldo Paci



ALLA LEGGEREZZA





Mattino presto.

Nell'aria fresca

Esco di casa.

Già sulla porta

Tra le foglie di glicine

Ti ho incontrata.



Eri nebbia bassa

Brillante di rugiada.

Mi hai avvolto

Alle caviglie

Per sollevarmi

Per ricondurmi

Nela tua essenza.



Mi hai liberato il cuore

Scrostando da me

I pensieri pesanti

Quelli

Che ci infangano la testa

E ci insinuano addosso

L'ansia di vivere.



Mi sono sentito

Nuvola Bianca

Stretto

dalle mani di un Vento

Ad attraversare

Un azzurro cielo

Punteggiato

Da piccoli prismi d'acqua

A scomporre i raggi

Di un tiepido sole.



Bocconi tenui

Per la mia anima

Che si disfaceva

In voli di cardelli

Pieni

Di ali colorate.



Sei stata

La mia leggerezza.

Mi resta,

Ho addosso, adesso

La tua dolce

Consistenza.

                                                      12 luglio 2012

giovedì 12 luglio 2012

A volte ritornano

L'italiadeidolori
minaccia e dà di fuori,
o c'è l'assessorato
o il voto non è dato;
non siamo come tanti
noi siam determinanti
e il codice morale
teniam sul canterale.
A Roma protestiamo
così  Demetrio fa...
poi a casa piano piano
chiediamo un bel sofà.
Divano per due posti
così ci siamo imposti.
Bravi, diciamo in coro
alzando piano un dito,
avete costruito
un bel "pentapartito";
Perchè lì a prima vista
è assente la sinistra;
e dato che ci siete
il dito che vedete
mettetevelo lì...
così poi sentirete.
la vera sofferenza
la non riconoscenza
Perchè qual'è il futuro
nessuno qui lo sa,
nessuno sa predire
cosa succederà.
E se si è stati ingordi
lo stomaco patisce
e tutto quel potere
mica si digerisce.
A San Giuliano il popolo
ha  a cuore il suo domani
capisce la passione
non ama i cortigiani.

mercoledì 27 giugno 2012

Spara alla luna

Sull'Aurelia scollacciate
a passare le nottate

a incalzar con invadenza
la gran pubblica decenza

perchè tanto lo si sa
il futuro non sta qua!!!

sabato 26 maggio 2012

Tre righe alla mangusta

In questa vita fosca
un abbraccio alla mangusta
nel dì di festa
che passa la burrasca
e la politica rinfresca

martedì 22 maggio 2012

Passeranno

Questa fila è dedicata a chi entra in politica e chiede posti; ci sono anche a San Giuliano Terme

C'è nel giro a San Giuliano
un bel posto prelibato
sembra un luogo di potere
che qualcuno ha abbandonato
E' quel posto di assessore
che a qualcun riscalda il cuore
Ed allora va richiesto
dice un capo di partito
noi siamo per la giustizia
ma col posto garantito
Perchè dentro le assemblee
noi lottiamo con passione
ma poi quando c'è bisogno
richiediamo il seggiolone
E se il posto accalappiamo
poi faremo piano piano
ma se invece ci è negato
urleremo a perdifiato
Noi siam gente di valori
non sentiamo mai dolori
e nemmeno tuffi al cuore
siamo solo servi ad ore.

giovedì 10 maggio 2012

Tre scemi

Se li guardi da vicino
son tre scemi per Peppino
Uno si chiama Giovanni
è il fratello più piccino
con tenacia tutti i giorni
tiene viva la memoria
e la faccia del fratello
è ormai entrata nella storia.
L'altro è un prete di frontiera
lotta da mattino a sera
affermando col sorriso
che è stampato sul suo viso
la giustizia quella vera
la sua lotta mai dispera
Ed il terzo ne fa tante
ma non è un politicante
ama il popolo col cuore
ne conosce anche il dolore
e per questo si arrabatta
evitando la cravatta.
Son tre scemi per il mondo
che vorrebbero più tondo.
Han saldato un 'amicizia
lottano per la giustizia.

La battuta " Tre scemi" nasce a Roma il 3 maggio 2012; dopo la conferenza stampa di presentazione della manifestazione di Cinisi. In un ristorante, Giovanni Impastato soddisfatto discuteva con me e don Zappolini della buona riuscita del programma e di come il tutto era stato fatto con pochissimi soldi  e da un'idea nata per caso una sera discutendo. Fra "tre scemi" ho aggiunto io.
Appunto, tre scemi alla toscana, come si dice noi. Potrebbero essere anche tre gatti o tre visionari. A Giovanni la battuta è piaciuta e l'ha ripetuta spesso (-" Tre scemi....") durante queste giornate di Cinisi che ci siamo lasciati da poco alle spalle, mentre abbiamo pian piano, ora dopo ora, carezzato con mano, la riuscita della manifestazione.
"La semplicità che è difficile a farsi" e Tre scemi, ormai "tre amici" per la pelle.
Gabriele Santoni
10 maggio 2012

domenica 6 maggio 2012

Prendi fiato....

Questa filastrocca nasce dopo un'assemblea pubblica, dove alcuni partecipanti sono stati un po' scostumati. Poi, alla fine, qualcuno mi ha raccontatato di più....

La politica lo so
è difficile però
chi la fa sol dopo cena
rompe il cazzo  e ti malmena
non avete fatto qua
era meglio andar di là
e le chiacchiere trancianti
fatte spesso in libertà
son costume ormai di tanti
frutto di rognosità
son quadretti che alle volte
tengon dentro dei problemi
dei vessati dalla vita
dei mai stati un po' sereni 
perchè molti lo si sa
sono servi in libertà

mercoledì 25 aprile 2012

Libri in coda

Una voce fra le tante

Dice di un libro importante

Pari parli di Sinistra

Che da tempo è fuori pista

L’hanno scritto in dieci notti

Dariodanti e Bertinotti

E su quel che ci diranno

Non faranno certo un danno

Più di quello già avvenuto

Ed allora benvenuto…

Ma siccome la notizia

È sfuggita in un baleno

Qualcun altro ha sentenziato

Non vogliamo esser da meno

E nascosti sui lungarni

Han deposto lì le armi

E hanno scritto a quattro mani

Della Pisa del domani

Ed il titolo sarà

una vera novità

"C’eravamo tanto amati

la città ci ha allontanati"

E gli autori Carco e Marlo

Furbi come l'urogallo


Hanno subito oscurato

Quel che Fausto ha già annunciato.

domenica 15 aprile 2012

10 domande

Se scorrì- l'abbecedario
quando arrivi a dantidario
puoi scoprire quanto prima
che il piccìn ci dà la linea
E qualcuno non ci sta
vuole la sua "libbertà"
Cosa ciancia quello lì
non capisco che vor dì,
e lo interroga all'istante
formulando le domande.
Dieci ne prova a piazzare
come s'usa ormai di fare
E il partito aspetterà.....
...riposando sul sofà.

sabato 7 aprile 2012

Sinistra


Incontro al fortilizio

come dice la Mangusta

dove non si è perso il vizio

di dettar la cosa giusta

di spiegare le ragioni

di tirare conclusioni

Col passato comunista

 pronto a fare da apripista

e l’arrivo in un sol fiato

all’agire moderato

E oggi par cambiato il mondo

dietro al tavolo rotondo

forse può essere una svista...

non ho visto la Sinistra.

sabato 31 marzo 2012

Madama Caitù

Ricevo "dal popolo alto" una filastrocca che è un vestito che potrebbe stare a molti...... 

Madama  Caitù
con la penna rossa e blu
vuole a tutti far lezione
impartire educazione.
 
Dice lei, che è intelligente

“state attenti brava gente
rivolgetevi di qua

che vi spiego come va.”

Ma la giovane rampante
non frequenta le borgate

là il giudizio è più sferzante
lì si prendono ciaffate.

“Questa mi pare sciapìta
dice il popolo di Pisa!

  Lo sai allora che si fa?

 O si sala o se ne va.”

mercoledì 28 marzo 2012

La gita di Pompeo (a Molina)

La gita di Pompeo

portava a giro tutti

e senza tiritere

faceva belli i brutti.

Bimbetti scatenati

e freschi fidanzati

signore rilassate

sul bordo dell'estate

e bimbe in minigonna

guardate dalla nonna.

Dalle alpi alla riviera

si partiva di sera,

per poi tornar sbracati

felici ed abbracciati.

Tutto in ventiquattrore

e un grande batticuore

perché da qui a lì

tornava lunedì.

venerdì 23 marzo 2012

Articolo 18

L’articolo 18
è un signore perbene,
tutela chi lavora
allevia le sue pene;
a chi guida il vapore
chiede diritti e poi,
non pensa mai una volta
di utilizzare il Voi;
affabile e garbato
nel porre le questioni,
ma quando lo si attacca
non vuole discussioni;
non toglie mai il cappello
davanti a chi comanda,
guardando dritto gli occhi…
lo sguardo non lo inganna.
E se lo fai arrabbiare
potrebbe lì per lì
andare ad occupare
persin la FiPiLi.

giovedì 15 marzo 2012

Un dubbio

O compagni ve lo dico
son rimasto assai stupito;
se si fa l'opposizione
con coerenza e con passione
affermando quei valori
che riscaldan i nostri cuori.......
che bisogno avete avuto
di mostrar l'ira funesta
invitando alla partita
un signor di centro-destra?

domenica 11 marzo 2012

I want you

Chiacchieroni Ardenzo
(ed il nome è taroccato
come è d'uso nel teatro)
giro Pisa e che tormento;
non perchè mi turbi il cuore
sto invecchiando e non mi duole,
ma perchè son tempi duri
e tu guardi noi dai muri;
sembri dire con cipiglio
-io non vendo mai illusioni
accettate il mio consiglio
date retta al Chiacchieroni.-
E noi semplici per censo
ma arricchiti di passione
non crediamo ai manifesti,
come le carte del mazzo........, han la testa di cartone!

Scritta da Armando padre di Pimpa, carismatico e faralutico (ammesso che voglia dire qualcosa)

lunedì 5 marzo 2012

Tre quadretti e un Capo

1) Anno scolastico 75-76,sono ancora minorenne e insieme ad altri sto diffondendo davanti alla scuola il quotidiano Lotta Continua. Uno di noi dice:-" Stamani viene Sofri a Pisa, me l'hanno detto ieri sera.Deve presentarsi in tribunale per una denuncia che gli hanno fatto dopo che ha scritto un articolo duro sul nostro giornale; ma prima passa dalla sede".Non era certo la prima volta che lo denunciavano per questo. Ci guardiamo, basta un minuto, niente scuola tutti in via Palestro, così dietro all'istinto.
Eccolo lì, con suo figlio piccolo per mano; e noi poco più grandi di quel bimbetto, lo guardiamo con l'ammirazione con la quale gli adolescenti guardano un mito.
Arriva il grande Arnaldo Massei, l'avvocato e dice ad Adriano:-"Andiamo." Poi rivolto a noi dice severo ma quasi divertito:-E voi non venite a far casino, non è mattinata. Tornate a scuola.

2) Inizio terzo millennio.Sono Sindaco a San Giuliano, Con l'onorevole Realacci e Fontanelli sindaco di Pisa, vado al don Bosco a trovare Sofri. Stiamo partecipando al digiuno in suo favore.
Parliamo di tante cose; a un certo punto Adriano ci chiede notizie di Giuseppe De Felice, mitico segretario del Pci. Ne parliamo e Adriano ha parole di stima profonda nei confronti di Giugi (così era il suo diminutivo).Nei giorni successivi gli invio tramite il direttore del carcere Cerri, uno dei libri fotografici di De Felice su Pisa e dintorni. Mi risponde con un biglietto affettuoso.
Tornerò a trovarlo altre volte, come il giorno dell'inaugurazione del campo di calcetto.

3 )Fine Novembre 2011 ; a Pisa si tiene la manifestazione Tilt.Giovani della Sinistra che si riuniscono per discutere di futuro.
Al dibattito finale partecipano, Nichi Vendola, i giornalisti Concita de Gregorio e Corrado Formigli e Adriano Sofri.Lo incontro sulle scale dell'aula magna dell'università dove si tiene l'incontro; è insieme a Guelfo Guelfi, con cui ho avuto il piacere di studiare, insieme a Simonetta dell'Arsenale un esame di cinema. Guelfo già adulto e io e Simonetta due ragazzotti con il cinema nel capo.Li saluto tutti e due con piacere.
Poi l'iniziativa finisce e Vendola che a quel dibattito é la star della serata, non ha dato il meglio di sè, come altre volte. Sofri invece parla del mondo e affascina tutti.
All'uscita incontro un compagno che mi dice sorridendo:-"Stasera il nostro capo non era in forma."
Rispondo d'istinto come quando, a diciassette anni sono corso in via Palestro, quella mattina:-" Il tuo forse,il mio è stato eccellente."

Buon futuro Adriano Sofri.

sabato 3 marzo 2012

Quattro Venti

Questa filastrocchetta è dedicata a Francone, mitico oste della trattoria dei Quattro Venti.
in piedi, Francone, il Fava e il Toro
accosciato il fratello di Francone, Liciano babbo del Guido, il vigile 


Francone porta il pane
sotto il braccio sudato
ci versa vino rosso
e taglia l'affettato
Ritorna con la zuppa
di cavolo e cipolla
e la salsiccia nera
bruciata sulla griglia
Ride mentre racconta
storie d'antifascismo
impreca si sgomenta
s'arruffa con cipiglio
Ed io sto ad ascoltarlo
seguendo i suoi cimenti
mi sento come a casa
qui siamo ai 4 Venti.

domenica 26 febbraio 2012

La Voce del Serchio

Serchio
C'è un giornale in Valdiserchio
che si legge sulla rete
è curioso, svelto e arguto
ci racconta l'accaduto.

Chi ci scrive per diletto
chi si offende in modo netto
chi lo legge
chi commenta
chi si sfoga
o si cimenta.
Chi lo usa per lavoro
chi si sente meno solo.

E' un giornale "scapigliato"
dal salmastro coccolato...

Ed al Serchio dà la voce,
lì si informa, non si nuoce.

mercoledì 15 febbraio 2012

Sofri, tre quadretti

1) Anno scolastico 1975-76. Sono ancora minorenne. Sto vendendo insieme ad altri il giornale Lotta Continua davanti alla mia scuola.
Uno di noi dice-:"Stamani a Pisa viene il capo, Sofri; deve presentarsi in tribunale per una denuncia. Prima passa dalla sede." Ci guardiamo, basta un minuto, niente scuola tutti in via Palestro.
Eccolo lì, con suo figlio per mano e noi poco più grandi di quel bimbo, guardiamo il Comandante con ammirazione da  adolescenti.
Arriva Arnaldo Massei, l'avvocato  e dice ad Adriano:-"Andiamo." Poi rivolto a noi dice sorridendo-: E voi non venite a far casino, non è la mattinata giusta. Tornate a scuola.
2) Inizio Duemila sono Sindaco a San Giuliano Terme. Con Realacci e Fontanelli vado al don Bosco in carcere a trovare Sofri. Abbiamo contribuito finanziarimante come Comuni  a far fare un campo di calcetto nel carcere.
Sofri ci chiede di Giuseppe De Felice, mitico segretario del Pci.
Ne parliamo. Nei giorni successivi gli invio il libro di fotografie che De Felice, ormai a riposo dalla politica, aveva da poco pubblicato su Pisa e la provincia.
Mi risponde con un biglietto affettuoso che conservo ancora. Tornerò a trovarlo altre volte.
3) Fine novembre 2011. A Pisa si tiene la manifestazione di Tilt. Giovani della sinistra che si riuniscono a discutere di futuro.
Dibattito finale, ci sono Vendola, la Concita De Gregorio, Corrado Formigli  e anche Adriano Sofri. Lo incontro insieme a Guelfo Guelfi e lo saluto con calore.
L'iniziativa finisce e Vendola non ha dato il meglio di sè. Sofri invece parla dell'universo mondo, come fa da tempo e affascina.
All'uscita incontro un mio amico che mi fa una battuta._ "Stasera il nostro capo non ha dato il meglio di sè."
Rispondo d'istinto come quando avevo 17 anni, quella mattina davanti alla scuola-: Il tuo forse, il mio è stato eccellente.
Buon futuro Adriano

martedì 14 febbraio 2012

A Giov

A San Valentino
che regalo sopraffino.
Il mio amore che non sciala,
una scarpa mi regala.
una scarpa per due piè...
che ci faccio, non so che.
E va  bè che c'è la crisi
che ci incalza da vicino
ma una scarpa per due piedi
mi è sembrato un po'pochino.
Guarda bene scialuccone
dice Giov sorridendo
dentro il pacco del regalo
c'è una i, or ti sorprendo.
Se la metti nella scarpa,
quella poi diventa sciarpa.
E' di lana e pure blu,
il colore che vuoi tu.

P.S. Oh, dimenticavo, la sciarpa l'ha fatta Giov coi ferri.

sabato 11 febbraio 2012

Qui scendo

Se l'acqua non si sala
insipida è la pasta,
ma magica è la vita
e tutta non mi basta;
e amore e storie e sogni
con me sono partiti
e a tutte le stazioni
han caricato amici;
ma ripidi son gli anni
vissuti a perdifiato,
mi guardo un poco intorno
qui scendo!  Son arrivato.
Molina di Quosa, qui scendo, son arrivato.

lunedì 6 febbraio 2012

Neve

Sotto la neve pane
dice un detto lontano;
ci porterà la pace,
è quello che vogliamo.
Ci porterà lavoro, passioni e anche salute;
e dato che ci siamo delle belle bevute.
Ma se proprio ci desse
un aiuto speciale,
quello che noi chiediamo
è giustizia sociale.

domenica 29 gennaio 2012

L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro

Cantieri 5 1 2012

L’articolo 18

è un signore perbene,

tutela chi lavora

allevia le sue pene;

a chi guida il vapore

chiede diritti e poi,

non pensa mai una volta

di utilizzare il Voi;

affabile e garbato

nel porre le questioni,

ma quando lo si attacca

non vuole discussioni;

non toglie mai il cappello

davanti a chi comanda,

guardando dritto gli occhi…

lo sguardo non lo inganna.

venerdì 27 gennaio 2012

Lettera a Fabrizio


Caro Fabrizio
 non sai quanto mi dispiace averti visto poco  nel periodo in cui mi sono occupato di San Giuliano; e soprattutto mi torna alla mente quando, dopo un po’ di tempo che non ci vedevamo, mi chiamasti, in una giornata di caldo bestiale, per chiedere a me e solo a me, cosa ne pensassi della decisione che avevi già preso (e che mi fece arrabbiare tantissimo) di abbandonare la casa al villaggio 100 fiori, lasciandola ad Alice; per finire  in quella, a me mai piaciuta, sotto il cavalcavia dell’autostrada quasi a Putignano. Lo so, non ti piacque la mia reazione, ti aspettavi, eri abituato male, che ti dicessi che avevi scelto giusto. E invece cominciai a urlarti contro che eri il solito di sempre e che era giunto il momento di mettere te stesso e le tue difficoltà avanti a tutto. Non ci sentisti e facesti, come hai sempre fatto, come ti pare. Forse avevi ragione anche quella volta. Non ci lasciammo sereni quel giorno però, ci volevamo troppo bene e litigare così ci turbò. Stetti tanto tempo prima di venire a trovarti, finché un giorno, di forza, Giovanna me lo impose;  glielo avevi chiesto tu, ma questo l’ho saputo solo in seguito. La casa non mi piacque, ma quel giorno feci buona faccia a cattiva sorte e non  dissi niente che potesse turbarti. Quando traslocasti in quella vicino al tribunale, ti vidi rinascere e fui felice. Nel periodo in cui non ci siamo visti molto, Beppe, il grande Beppe Capuano, ti è stato vicinissimo, insieme ad altre tante care persone. Lui, Beppe ha fatto con te "un grande lavoro" ed è l’uomo più affidabile del mondo e mi è difficile non volergli un gran bene pensando a quanto ne ha voluto a te. 
Io con gli anni ho recuperato tempo, testa e diciamo la verità, anche fantasia e non sai quanto mi manchi e quanto ci staresti bene dentro queste battaglia per la ricostruzione di una bella cultura di Sinistra, devastata dal berlusconismo.
Stamattina, dopo una passeggiata con Giovanna, tornato a casa mi sono messo a sistemare, si fa per dire, i libri nella libreria. Ma è solo un esercizio che mi rilassa, leggo titoli e metto da parte quelli che ho voglia di rileggere. Da uno scaffale basso è uscito fuori l’albo Pippo sballato di Frigidaire, del grande Andrea Pazienza che leggevamo tanto tempo fa e che mi hai  voluto regalare poco prima di “partire”. Dentro, fra le pagine, ho ritrovato una tua lettera che spiegava perché lo davi a me, insieme a Pasolini di "Scritti corsari" e altri libri. Irregolari, comunisti eretici, scrittori che mi hai donato nel tempo, quasi tu mi volessi ammaliare e strappare dalla  sorte di “uomo delle istituzioni” che a te non era andata mai giù.
Ti ricordi, insieme a Cipillone, votasti anche contro la mia candidatura al comune di San Giuliano tanti anni fa nel 1990. Eravamo all’assemblea dell’Arciragazzi. Per il mio bene, vi giustificaste tutti e due e forse avevate ragione. Ma ora questo libretto di Pazienza è uscito fuori e con lui una maledetta lettera struggente e insieme ancora mille e belle immagini di un tempo. E' così.
Ricordi quando tanti anni fa, in una pausa del campo solare, a casa tua mi dicesti:-Noi che abbiamo studiato più di questi qui-  riferendoti agli occupanti del 100 fiori- abbiamo l’obbligo etico di aiutarli culturalmente. Dobbiamo essere  organici, trasferire il nostro sapere;  e citando Gramsci dicesti che era necessario attivare una  connessione sentimentale con loro. Questo è il mestiere che hai fatto tutta la vita. L’intellettuale, perché lo eri davvero amico mio, ma  in mezzo alla strada, fra la gente semplice.
Far crescere la coscienza degli ultimi, i più deboli, che amavi sopra ogni altra cosa, al punto di annullarti in loro, era la tua vera vocazione. Grande amico mio, grazie per tutto questo, nessuno quanto te mi manca; e grazie per tutte le “sturiellet” che mi hai fatto vivere e insegnato, come quella su Pippo, del geniale Andrea Pazienza; che oggi leggo e rileggo, ridendo come quando lo facevamo insieme anni fa.
Sorridi amico mio
Gabriele

San Giuliano Terme, 22 1 2012

giovedì 19 gennaio 2012

Rebeldia

Suonatori sorprendenti
professori con studenti
avvocati ed operai
sorridenti come mai
tutti in coro per la via
date spazio a Rebeldia
e il progetto eccola là
"dare un cuore alla città".

domenica 15 gennaio 2012

San Giuliano mon amour

Questa poesia ha quasi trent'anni.
E' di Clara Personne (Ovidio  in pieno furore poetico, mai abbandonato)
L'ho ritrovata in fondo alla mia valigia verde simil-cartone, che Romeo mio padre condusse con sè, piena di cose da mangiare, da militare; e che oggi contiene storie raccontate e descritte da me e da altri, come in questo caso. Erano gli  anni del sogno a portata di mano, della bellezza invincibile, della gioventù sfrenata lanciata a capofitto, negli amori veri e nelle rivoluzioni, mai fatte. Erano giorni di poetica, studio, discussioni serissime e grandi, goduriose, sane, perdite di tempo, che forse ci hanno un pochino salvato la vita.

Settembre a San Giuliano
fragoroso e lieve
formicolante di foglie
e di gente trenta sessanta.
E Jannacci col mal di capo (otto optalidon e mezzo)
e i bagnaioli e il jazz di Massimo Urbani (alto sax d'ingegno nella notte di luna cornuta)

San Giuliano mon amour.

E la mostra d'auto d'epoca, e la filatelia,
i rebus, il baratto, la moda,
l'atmosfera delle canzoni ("Maramao perchè sei morto?","Nessuno mi può giudicare")

San Giuliano mon amour

E le mostre, gli spettacoli
e le transenne "per seri motivi di sicurezza"
(anche)
e per riservare i posti alle "autorità"
(soprattutto)
che ricevevano i nostri ospiti,
con padri, mogli e fidanzati, bimbetti urlanti
tutti tesserati-invitati ("Maramao fanno i mici in coro"...
"La verità ti fa male, lo so!
Lo so che ho sbagliato una volta
e non sbaglio più!")

San Giuliano mon amour

E le polemiche, le discussioni, le dimissioni,
c'è chi dice no, un'autocritica magari sì,
è una questione di stile o di mentalità.
(" E d'ora in avanti prometto che
quel che ho fatto un dì
non lo farò mai più!")

San Giuliano mon amour

E quell'affresco che rappresentava un viale alberato, dentro le Terme
( che da piccolo credevo lontano e vero)
con un azzurro cielo e qualche nuvola bianca,
l'ho scoperto da grande:
in uno di quei pomeriggi quando soffia il vento
sulla strada
coi suoi vortici tra i capellidei vivi: dei fanciulli che giocano
con le fionde nel Parterre, con le trottole o con i pattini in piazza;
dei sogni dei ragazzi sui monti a scrivere di pace;
della gente nei bar, a passeggio sul lungo fosso
(quei ponti in marmo, molti anni fa).
Flussi di vita: di fatti e di cose che chiedono a noi di durare

San Giuliano mon amour

Son passati cinquanta anni o un minuto
la memoria raccoglie alla rinfusa,
come occhi tra le stelle, tremule immagini in tour

 San Giuliano mon amour.

venerdì 13 gennaio 2012

Mangiatori di polvere

Sulla Voce del Serchio è apparso un commento carico di livore firmato Chiara, relativo ad una presa di posizione di Sinistra Ecologia Libertà.
Non ne abbiamo capito la ragione, ma io credo che ad atteggiamenti del genere, si debba rispondere con atti di disarmo unilaterali dell'odio.
Per cui offriamo  Pace... in filastrocca

Chiara, siamo chiari
se non ti siam cari
un po' ci dispiace;
ma noi tutto a gratis
ti offriamo la pace.

La foto sotto è dedicata ai "mangiatori di polvere" del 2007.

venerdì 6 gennaio 2012

Monti..... meglio il mare.


 Vernacoliere Gennaio 2012
 Il Vernacoliere, dalla città del mare
con una copertina ci aiuta a ragionare,
("se Berlusconi aveva passione per la topa
e il vecchio Caimano ci sbrodolava sopra")
ci dice oggi convinto,
non fate i finti tonti,
guardate con destrezza
cosa vuol fare Monti.
Il bravo professore
gentile a tutte l'ore,
senza tanti discorsi
presenta un piano duro
e ai poveri di sempre
lo mette dentro il culo.
E poi con grande garbo
senza farci gridare
ci fa pure intonare
il canto  nazionale.
Anzi dice ridete,
prendetevi per mano
così fate felice
il buon Napolitano.

giovedì 5 gennaio 2012

Pontè

Pontè 4 gennaio 2012
C'è un bel posto su in montagna.....
ma che dici là in campagna....
be diciamo che è in collina...
.... o se no facciam mattina...
dove andiamo dagli amici
scansonati e anche felici.
Dove io vado con te..
..... è il paesino di Pontè.

a Giov.